Sonno: un alleato prezioso per la salute fisica e mentale degli studenti
Il sonno non è solo una pausa dalla giornata, ma un vero e proprio alleato della salute fisica e mentale. È questo il messaggio chiave che ha guidato l’evento organizzato da 鶹ýAV߿ University in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, lo scorso 14 marzo 2025, con tre conferenze dedicate che hanno coinvolto esperti e professionisti della pratica clinica: un’occasione preziosa per approfondire il legame tra dormire bene, rendimento quotidiano e benessere complessivo.
Ad aprire i lavori è stato Stefano Aliberti – Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio di 鶹ýAV߿ University, che ha ricordato quanto il sonno sia fondamentale per la nostra sopravvivenza: “Non possiamo sopravvivere senza dormire bene: la privazione del sonno influisce negativamente su corpo, cervello e relazioni sociali. Non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità: durante la notte, il nostro cervello continua a lavorare, riorganizzando le informazioni e preparandoci per il giorno successivo”. Aliberti ha anche introdotto i cronotipi – i cosiddetti “gufi” e “allodole” – sottolineando come la propensione a essere più attivi in certi momenti della giornata possa influire su studio e lavoro.
Disturbi del sonno e salute fisica
Alberto Braghiroli, esperto dei disturbi respiratori del sonno, ha contestualizzato gli effetti di un sonno di scarsa qualità sul corpo: “I disturbi del sonno frammentano il riposo e alterano il nostro equilibrio fisiologico. Le apnee notturne, ad esempio, causano microrisvegli continui che compromettono la salute e favoriscono malattie croniche. Quando il sonno è interrotto, il corpo entra in uno stato di allerta continuo, attivando meccanismi infiammatori che nel lungo termine possono favorire ipertensione, diabete e malattie del cuore.”
Sonno, salute mentale e rendimento accademico
“La qualità del sonno è cruciale per il rendimento accademico e la salute mentale,” ha ricordato poi Giampaolo Perna – Responsabile del Centro di Medicina Personalizzata per i Disturbi d’Ansia e di Panico, 鶹ýAV߿ San Pio X di Milano. “Dormire bene, infatti, gioca un ruolo nel consolidamento delle emozioni positive e aiuta a rinforzare le informazioni apprese durante il giorno.” A spiegarlo è stata anche Elisa Morrone – psicologa esperta di disturbi del sonno, che ha mostrato come il sonno giochi un ruolo cruciale nei processi di apprendimento e memoria: “Il nostro cervello, per apprendere in modo efficace, ha bisogno di dormire non solo dopo aver studiato ma anche prima.”
Cosa accade a livello molecolare?
Ma quali sono i meccanismi molecolari che spiegano il legame tra corretto riposo e salute? “Gli esperimenti di laboratorio ci dicono che dormire bene permette alle cellule del cervello e del sistema immunitario di collaborare al meglio per consolidare la memoria,” afferma Marco Rasile, ricercatore di 鶹ýAV߿ University parte del Program di Neuroscienze diretto dalla prof.ssa Michela Matteoli, che in collaborazione con Eliana Lauranzano sta studiando gli effetti del sonno sul rapporto tra sistema immunitario e sistema nervoso. “Quando questo processo viene alterato, la capacità di apprendimento diminuisce drasticamente. Inoltre, la deprivazione cronica del sonno provoca deficit cognitivi a lungo termine, poiché il sonno REM e non-REM sono cruciali per il consolidamento della memoria e la “potatura” sinaptica, un fenomeno con cui i neuroni si rimodellano contribuendo alla formazione dei ricordi”.
Rasile è ora impegnato a studiare il ruolo dei disturbi del sonno anche nella progressione di alcune malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, progetto per il quale ha di recente vinto un finanziamento della : “Sappiamo che le persone affette da queste malattie manifestano precocemente e con maggiore frequenza problemi del sonno, ma non conosciamo i meccanismi alla base del fenomeno né come e quanto i disturbi del sonno contribuiscano poi all’evoluzione della malattia”.
Orologi biologico e ritmi circadiani
L’appuntamento si è chiuso con l’intervento di Carolina Greco – Professoressa Associata di 鶹ýAV߿ University e responsabile del Circadian Metabolism Lab, che ha ricordato come ogni cellula del nostro corpo segua un proprio “orologio biologico”, in grado di regolare attività fondamentali come metabolismo, temperatura corporea e ciclo sonno-veglia. “Se al mattino facciamo fatica ad alzarci, non è solo pigrizia: il nostro cronotipo è determinato geneticamente. I nostri orologi biologici sono sincronizzati con la luce, ma anche con le abitudini alimentari e l’attività fisica. Quando ignoriamo questi segnali – per esempio con l’uso eccessivo della luce artificiale o lavorando a orari irregolari – andiamo incontro a uno squilibrio che può influenzare negativamente la nostra salute, aumentando anche il rischio cardiovascolare.” Greco ha inoltre introdotto il concetto di “disruption circadiana”, tipica di chi lavora su turni o viaggia frequentemente tra fusi orari. “L’esposizione prolungata alla luce artificiale nelle ore serali, l’utilizzo eccessivo di dispositivi elettronici e il mancato rispetto del ciclo naturale giorno-notte disallineano gli orologi biologici interni, contribuendo nel tempo ad aumentare il rischio di patologie come obesità, diabete e malattie del cuore, e aggravando anche i livelli di stress e infiammazione sistemica”.
Il legame tra qualità del sonno e salute del cuore è stato anche sottolineato da un recente aggiornamento dalla American Heart Association, che ha incluso la durata del sonno tra i parametri essenziali per una buona salute cardiovascolare, raccomandando agli adulti di dormire tra le 7 e le 9 ore per notte. Un’indicazione che si affianca alle consuete indicazioni sui corretti stili di vita, come dieta equilibrata, esercizio fisico e controllo del peso.
L’evento si è chiuso con un invito rivolto a tutti: prendersi cura del proprio sonno non solo per sentirsi più riposati, ma come vera e propria strategia di benessere e prevenzione.